IDENTIKIT - MARGHERITA LEVO ROSENBERG

Dark Insider by Margherita Levo Rosenberg

Intervista di Dores Sacquegna con l'artista italiana Margherita Levo Rosenberg

UNO SGUARDO INTERNO CON MARGHERITA LEVO ROSENBERG

Margherita Levo Rosenberg indaga sulle potenzialità espressive di materiali diversi e di recupero  portandoli a nuova vita attraverso installazioni ironiche e ambigue che guardano ai mezzi di comunicazione massmediale.

La tua formazione è stata scientifica, sei laureata in medicina e specializzata in psichiatria e arteterapia. Quando hai sentito l’esigenza di esprimerti attraverso l’arte?  

L'arte visiva per me è pensiero che s'incarna, psicologia allo stato nascente. Disegnare, scomporre e ricomporre è un'attitudine che mi accompagna dalla prima infanzia. 

E quanto influisce l’aspetto psicologico nell’approccio all’arte?

Utilizzo prevalentemente pellicole radiografiche, proprio perché'  vorrei "guardare dentro" anche se visualizzare il pensiero è meno facile che visualizzare l'anatomia del corpo. Ma posso utilizzare qualsiasi cosa, se risponde alle esigenze della mia ricerca concettuale.

Nelle tue opere indaghi le potenzialità espressive di materiali diversi, soprattutto di recupero come plastiche colorate, acetati, pellicole radiografiche.  C’è qualche artista dell’arte contemporanea che ti piace e da cui ti senti ispirata?

Molti sono gli artisti dai quali ho ricevuto forti stimoli. Certamente  Beuys e Atkinson,  per il connubio di pensiero e materia che li riguarda , la cui ricerca riguarda anche me.

Nel tuo lavoro in mostra dal titolo Dark Insider trova spazio all’interno della struttura conica, il linguaggio visivo e testuale, il pieno e il vuoto, il colore e la trasparenza, il buio e la luce. Può lo spazio circostante influenzare l’opera o la sua interpretazione?

Certamente si. La ricerca di adattabilità delle opere allo spazio, che perseguo da decenni, risponde anche al desiderio di non lasciarsi prevaricare dal contesto.

Il tuo lavoro è condizionato dal materiale di cui disponi, oppure la scelta della materia artistica è secondaria rispetto al lavoro concettuale che cerchi di sviluppare?

Negli ultimi lavori, che ho denominato Anatetico-sinlitici (neologismo dalla scomposizione e ricomposizione di analitico e sintetico) cerco di trovare un punto d'incontro tra l'analisi e la sintesi del reale, senza cadere nell'eccesso di entrambe le tendenze.

Quali saranno i prossimi passi verso l'evoluzione del tuo progetto artistico?

Oggi la realtà mi sembra identificabile con la struttura delle cose e su questa mi concentro. Se la struttura è rigorosa, il senso di realtà non rischia la disintegrazione. Mi pare che oggi, ci sia bisogno di questo.

MARGHERITA LEVO ROSENBERG è una artista italiana nata in Piemonte nel 1958, vive ed opera a Genova. Laureata in medicina, si specializza in psichiatria e arteterapia. Nel 1992 fonda insieme ad altri artisti, il gruppo Pandeia sulla base di attività concettuali. Dal 1992 espone in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Innumerevoli sono le pubblicazioni che la riguardano sia su riviste italiane e straniere e le sue opere sono in importanti collezioni in varie parti del mondo.

THE DIARY OF A DREAMER (website)

Interview by Dores Sacquegna with Italian artist Margherita Levo Rosenberg

AN INSIDE LOOK WITH MARGHERITA LEVO ROSENBERG

Margherita Levo Rosenberg investigates the expressive potential of diverse and salvaged materials by bringing them to new life through ironic and ambiguous installations that look to mass media.

Your training was scientific; you have a medical degree and specialize in psychiatry and art therapy. When did you feel the need to express yourself through art?  

Visual art for me is thought incarnating, psychology in its nascent state. Drawing, breaking down and reassembling is an attitude that has been with me since early childhood.

And how much does the psychological aspect influence your approach to art?

I mainly use X-ray films, precisely because I would like to "look inside" even though visualizing thought is less easy than visualizing the anatomy of the body. But I can use anything if it meets the needs of my conceptual research.

In your work in the exhibition entitled Dark Insider finds space within the conical structure, visual and textual language, fullness and emptiness, color and transparency, darkness and light. Can the surrounding space influence the work or its interpretation?

It certainly can. The search for adaptability of the works to the space, which I have been pursuing for decades, also responds to the desire not to be overridden by the context.

Is your work conditioned by the material you have, or is the choice of artistic subject matter secondary to the conceptual work you try to develop?

In my latest works, which I have named Anathetic-synlitic (a neologism from the decomposition and recomposition of analytic and synthetic), I try to find a meeting point between analysis and synthesis of reality, without falling into the excess of either tendency.

What are the next steps towards the evolution of your artistic project?

Today, reality seems to me to be identifiable with the structure of things, and that is what I focus on. If the structure is rigorous, the sense of reality does not risk disintegration. It seems to me that today, there is a need for this.

MARGHERITA LEVO ROSENBERG is an Italian artist born in Piedmont in 1958, she lives and works in Genoa. She graduated in medicine and specialized in psychiatry and art therapy. In 1992 she founded together with other artists, the group Pandeia on the basis of conceptual activities. Since 1992 she has exhibited in public and private venue in Italy and abroad. Countless are her publications in both Italian and foreign magazines, and her works are in important collections in various parts of the world.

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